Quest’anno l’iniziativa internazionale “Bessmertny Polk” (il “Reggimento degli Immortali”) per la prima volta si è svolta in Italia.

La manifestazione è stata organizzata con l’ausilio del Centro di scienza e cultura russa a Roma. Per onorare la memoria dei soldati caduti nella Grande Guerra Patriotica (1941- 1945) i loro parenti che vivono in Italia hanno portato le fotografie dei loro nonni e padri alla scuola russa “Nikolai Gogol” di Roma.

Natalia Pereslavtseva, Coordinatore di “Bessmertny Polk” a Roma, Presidente del Centro Internazionale Culturale “Sodruzhestvo”, Direttore della Scuola Russa “Nikolaj Gogol” di Roma ha parlato a Sputnik Italia dell’importanza di questa iniziativa:

Le prove notturne della parata del 9 maggio

 

“Nella colonna del reggimento, a quell’epoca, sono stati portati quasi 2.000 ritratti di veterani ed alla parata hanno partecipato più di 6.000 cittadini di Tomsk. I promotori di questa manifestazione sono stati i giornalisti del gruppo di mass media di Tomsk con il sostegno degli abitanti della città.

Lo scopo principale del “Reggimento Immortale” consiste nel conservare la memoria personale della generazione che ha vissuto la guerra, che per i cittadini della Russia ed anche per i cittadini dell’Unione Sovietica si chiama la Grande Guerra Patriottica e nello stesso modo Seconda Guerra mondiale.

Americani ed europei inconsapevoli del ruolo dell’URSS nella vittoria sul nazismo

La tragedia di questa guerra, purtroppo, si cancella nella memoria delle generazioni, in Europa qualche volta non tutti sanno chi combatteva contro chi e per che cosa combatteva. La nostra vittoria sulla Germania nazista è stata ottenuta pagando un prezzo molto alto. Più di 28 milioni di morti e questa cifra non è nemmeno esatta. In Russia si dice: “finché l’ultimo dei soldati non è stato trovato o sepolto, la guerra non è finita”. Ancora oggi le squadre di ricerca conducono un lavoro molto attivo nei campi di battaglia, recuperano dai fondali marini gli aeroplani abbattuti, vengono identificati i nomi dei morti ed alle famiglie viene restituita la giustizia storica ed il diritto di sapere come sono morti i loro cari: padre o nonno.

Questa attività è sempre attiva tutto l’anno, si cercano i nomi dei combattenti che sono ancora dispersi, vengono definiti i particolari della eroica cronaca militare sul territorio dell’Europa nei periodi di liberazione di Polonia, Ungheria, Austria e la presa di Berlino.

Vorrei raccontarvi una storia che è accaduta l’anno scorso nella nostra Scuola Russa “Nikolaj Gogol”.

“Uno dei miei allievi delle classi superiori è stato assente alla lezione di storia precedente ed alla mia domanda sul perché di questa assenza ha risposto che è andato in gita a Berlino con la scuola italiana. Mi sono rallegrata in quanto l’anno scorso era il 70° anniversario della Vittoria e così ho iniziato a chiedere particolari sul Reichstag, ecc. Il ragazzo non ha capito subito perché ero così interessata in quanto per le strade di Berlino non gli hanno spiegato della gloriosa liberazione della città da parte delle truppe sovietiche, gli parlavano di continuo della missione americana di liberazione. Allora gli ho fatto la seguente domanda: “avete visto bene il Reichstag, cerca di ricordare i particolari, con quali caratteri sono state incise le scritte sulle rovine e sulle colonne? In cirillico?” Meraviglia, il viaggiatore ha aperto gli occhi, ricostruendo nella mente il quadro, in effetti ha detto che ha visto le scritte in cirillico ma nessuno ha fatto caso a questo e perché sono là. E’ un paradosso! Hanno iniziato a rettificare, distorcere, manipolare la storia. Ed a noi non rimane altro che dimostrare al mondo i volti dei milioni di nostri concittadini che hanno dato la loro vita per la pace in tutto il mondo”.

Chiunque desidera partecipare può venire e portare con sé le foto dei loro cari che sono stati al fronte o nelle retrovie di guerra. Anche gli italiani possono dimostrare la solidarietà: per esempio, nella nostra famiglia, da parte italiana, una zia di mio marito è stata deportata in un lager tedesco ai lavori forzati, fino alla fine della guerra. Anche lei è una vittima. Gli italiani, purtroppo scordano la propria storia, dimenticando nel frattempo il detto che “tutto il nuovo è il passato ben dimenticato”. Dimentichiamo, si ripeterà di nuovo!”

—  Questa bellissima manifestazione si svolge in Russia dal 2012. Perché l’avete organizzato in Italia solo adesso?

 

Scenario post-sanzioni: quale futuro per Russia ed Italia?

— Io ho già detto che il “Reggimento Immortale” ha iniziato il suo cammino come iniziativa privata regionale, ha solo cinque anni. Questa iniziativa si è diffusa fra le città della Russia e lo scorso anno ha acquisito dimensione a livello di Federazione. Come qualsiasi iniziativa essa richiede tanto tempo e sviluppo! Ha attraversato le frontiere e si muove per l’Europa.

— Nel 2015 “Bessmertny Polk” ha unito 12 milioni di persone in tutta la Russia. Quante persone hanno partecipato alla vostra iniziativa?

— All’iniziativa hanno partecipato 300 persone tra le quali i rappresentanti delle ambasciate dei paesi partecipanti alla Grande Guerra Patriottica: Russia, Bielorussia, Kazakistan, Armenia. Le persone, invece, che hanno partecipato al “Reggimento Immortale” e che sono venute a commemorare con un minuto di silenzio gli eroi caduti hanno una provenienza molto più vasta: persone di tutte le nazionalità provenienti dai paesi dell’ex Unione Sovietica, inclusi i cittadini dell’Ucraina, hanno partecipato all’iniziativa, hanno acceso le candele della memoria, hanno visto le recite dei bambini, degli allievi della Scuola Russa “Nikolaj Gogol” e della scuola russa dell’Ambasciata della Federazione Russa”.

— Cosa c’era di particolare della manifestazione “Bessmertny Polk” romano?

 

Florensac-Mosca: l’incredibile storia dei coniugi Maguè

— Noi abbiamo capito che non tutti potranno portare con sé i ritratti dei propri cari — partecipanti alla guerra — e noi abbiamo proposto di disegnare il ritratto di un Eroe della famiglia e raccontare di lui, in questo modo i bambini avrebbero potuto avere una maggiore coscienza emotiva dell’idea ed avrebbero potuto essere maggiormente coinvolti in questo lavoro. Loro hanno ascoltato dai genitori i racconti del passato della loro famiglia, chi e come viveva, lavorava, combatteva in questo tragico periodo. Tanti bambini per la prima volta hanno potuto conoscere la storia di loro parenti leggendari nel lontano passato. Ci hanno inviato i ritratti da varie città italiane ed anche dal Kazakistan e dall’Inghilterra! Tutti questi lavori hanno trovato il loro posto sul “Muro della Memoria” — nella galleria dei ritratti degli eroi di guerra.

Ecco la storia viva!

— Pensate l’anno prossimo di allargare questa manifestazione e organizzarla in altre città italiane? 

— Bisogna dire che questo anno alcune città italiane hanno già svolto iniziative simili, per esempio Milano. Non siamo soli! Noi non pensiamo solamente ad organizzare il “Reggimento Immortale” il prossimo anno ma contiamo che aderiranno anche gli italiani, con i loro ritratti e la storia sulla guerra e la resistenza.