Investimenti immobiliari in Italia nel periodo del coronavirus

L’Italia è diventata il primo paese europeo a essere colpito dalla pandemia Covid-19. Il 10 marzo è stato introdotto un blocco completo in tutto il paese. L’attenzione e la preoccupazione degli altri paesi di tutto il mondo si sono rivolte all’Italia, ma ben presto uno scenario simile si è verificato in tutti i paesi europei. L’isolamento è durato tre mesi. Persone estremamente socievoli per temperamento, che di solito trascorrevano molto tempo all’aperto a causa del clima caldo, si sono trovate chiuse in quattro mura. Tali restrizioni e pressioni psicologiche non potevano che influenzare la coscienza degli italiani.

La pandemia non ha risparmiato il mercato immobiliare italiano

L’agenzia di statistica Nomisma e Scenari Immobiliari hanno pubblicato i seguenti dati per il 2020:

  • Nel 2020, il numero di transazioni per l’acquisto e la vendita di immobili è diminuito del 14%, ma, per vostra informazione, durante la crisi del 2012, sono diminuite di oltre il 24%! E questo tenendo conto che da marzo a giugno il mercato si è praticamente congelato!

Sono aumentate le richieste di appartamenti più spaziosi con balconi e terrazze, case di campagna. Quindi i prezzi sono rimasti stabili e sono persino aumentati leggermente per le nuove abitazioni di classe A +.

Allora qual è il posto migliore per investire dopo un blocco?

  • Gli immobili nel centro storico di Roma e Milano rimangono richiesti e liquidi, soprattutto attici;
  • Ville e villette a schiera sul mare;
  • Appartamenti, chalet nelle stazioni sciistiche;
  • Apart-hotel;
  • Nuove abitazioni di classe energetica A + in periferia o piccoli centri con comoda accessibilità ai trasporti e infrastrutture sviluppate.